Più di 200 anni fa esisteva una “razza” intesa in senso moderno, ovvero un gruppo di soggetti omogenei per tipo, ma il fatto straordinario è che non era mai stata effettuata alcuna selezione sui caratteri fisici del cane border collie.
I pastori cercavano solo cani in grado di lavorare col gregge, dimostrando una serie di doti ben precise: intelligenza, obbedienza e agilità. Su queste caratteristiche operavano una vera e propria selezione, ma, sull’aspetto fisico, non intervenivano affatto. La stessa operazione è avvenuta in altre parti del mondo, su gruppi differenti di cani, e ha sempre dato vita a un gran miscuglio di caratteri morfologici. Code lunghe e corte, orecchie erette o pendenti e cani di taglia molto diverse.
Per arrivare a una vera e propria razza si è sempre dovuti partire da un gruppo estremamente eterogeneo, lavorando a volte decenni prima di arrivare a un vero “tipo”.
Nel caso del cane border collie è avvenuto esattamente il contrario: all’inizio del novecento, quando iniziarono in Inghilterra le gare di lavoro per cani da gregge, ci si rese conto che i pastori dei Borders disponevano di cani praticamente identici l’uno all’altro: per questo si cominciò a parlare di “border collie” come di una vera e propria razza.
Questo potrebbe significare che in questi cani i geni legati a determinate caratteristiche comportamentali corrispondono, in qualche modo, i geni che governano la struttura fisica.
Nonostante il grande apprezzamento che il cane border collie riscuoteva, il suo ingresso nel gruppo di cani da pastore del Kennel Club inglese www.thekennelclub.org.uk è avvenuto solo molto tardi, nel 1976.
In Italia si è aspettato ancora qualche anno prima che la razza venisse riconosciuta e solo nel 1982 ha fatto il suo ingresso nel pedigree italiano http://www.enci.it/libro-genealogico/razze/border-collie.
Per questo possiamo dire che il border collie è contemporaneamente uno dei cani più antichi e una delle razze “ufficiali” più giovani che si conoscano.